«Ho detto sì a Letta perché ha posto in modo forte un problema di partecipazione vera e competitiva al processo costituente del Partito democratico, a non avere paura con primarie vere di riaprire davvero il dialogo tra politica e società. In un momento di grande difficoltà ad individuare percorsi nuovi o rinnovati, credibili e condivisi della politica in Campania, c’era bisogno - aggiunge il preside di Lettere - di dare un contributo ad uscire dal toto-nomi e a porre i problemi veri che ci sono. La mia disponibilità vuole essere un contributo a far sì che le primarie siano vere e che l’appuntamento del 14 ottobre non si risolva in una liturgia di ratifica di decisioni calate dall’alto. È l’unico modo di uscire da questa impasse, dimostrando che è possibile per esponenti della società civile, dell’intellettualità, delle professioni tornare a fare politica in proprio senza essere ”chiamati”, mentre continuano a fare, e con impegno, il proprio lavoro. Considero questo - conclude Mazzarella - il primo modo di migliorare il dibattito in corso nel cantiere del Pd».
fonte: Il MattinoAgenda
giovedì 13 settembre 2007
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