Cosa differenzia, oggi, il lavoro flessibile e precario, secondo Lei? Cosa pensa debba fare il PD per evitare che (soprattutto per i giovani) il primo scivoli nel secondo? A questo proposito, qual è il suo giudizio sulla legge 30?
Se ritiene che debba essere rivista, indichi una o due modifiche concrete.
L'obiettivo principale è consentire a questi milioni di giovani di costruirsi una dignitosa pensione per il futuro.
Quindi riscatto della laurea a costi bassi, totalizzazione dei contributi, contributi figurativi. E poi allungare l'orizzonte dell'attuale lavoro precario con i diritti di maternità per evitare la drammatica alternativa tra lavoro e famiglia. Infine, avvicinare sempre di più tassazione sul lavoro a tempo indeterminato (che deve scendere) e sul lavoro flessibile (che deve salire). Il lavoro stabile sarà così più vantaggioso e quindi diffuso. Con questi e altri strumenti si supera e si completa la legge 30, in linea col programma del centrosinistra" (Enrico Letta).
Sono le proposte di Enrico Letta per affrontare la precarietà sociale nell'orizzonte di vita delle nuove generazioni dichiarate su un forum di "la Repubblica".
E' inutile dire che le condivido, e sono intenzioni patrimonio comune del Pd e suo programma di governo. La vita flessibile richiesta ai giovani non può essere una vita spezzata dalla precarietà.
Serve un welfare flessibile per rendere sostenibile la precarietà, che deve diventare agilità sociale nella realizzazione dei propri progetti di vita, e non il primo ed insormontabile ostacolo ad essi.
Noi abbiamo bisogno di pensare e realizzare una società sostenibile per le vite individuali che sono sempre vite di relazione a cominciare dalla famiglia e dal suo bisogno di stabilità, e la flessibilità del lavoro deve essere uno strumento ben temperato di questa sostenibilità sociale
della vita, e non una parola d'ordine buona per ogni uso; e magari solo a migliorare i bilanci di un'impresa che abbia perso il senso della sua missione sociale.
Sono le proposte di Enrico Letta per affrontare la precarietà sociale nell'orizzonte di vita delle nuove generazioni dichiarate su un forum di "la Repubblica".
E' inutile dire che le condivido, e sono intenzioni patrimonio comune del Pd e suo programma di governo. La vita flessibile richiesta ai giovani non può essere una vita spezzata dalla precarietà.
Serve un welfare flessibile per rendere sostenibile la precarietà, che deve diventare agilità sociale nella realizzazione dei propri progetti di vita, e non il primo ed insormontabile ostacolo ad essi.
Noi abbiamo bisogno di pensare e realizzare una società sostenibile per le vite individuali che sono sempre vite di relazione a cominciare dalla famiglia e dal suo bisogno di stabilità, e la flessibilità del lavoro deve essere uno strumento ben temperato di questa sostenibilità sociale
della vita, e non una parola d'ordine buona per ogni uso; e magari solo a migliorare i bilanci di un'impresa che abbia perso il senso della sua missione sociale.
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